Nel mezzo de lo Borgo di San Paolo,
trovasi un teatrin, nomato “Araldo”
un poco buio, ascosto, ma ben caldo…
nel giorno del signor, dodici Marzo
è andata in scena “cercasi tenore”,
risate a crepapelle per due ore!
Il di iniziò assai presto, intorno all’una
Appuntamento in via de’ Balestrieri
Sfidando i nuvoloni, cupi e neri
Come un sol uomo carichiam le scene
Ognuno porta un pezzo, come puote
E carica sul mezzo a quattro ruote
E poi, come un’allegra carovana,
eccoci in strada, compagnia di guitti
diretti in via Chiomonte, dritti dritti!
Giunti sul luogo, già la pioggia inizia
Ed il trovar parcheggio è una chimera
Tanto che già qualcuno si dispera
Ma poi, risolta alfin la contingenza
Tutti ci dedichiamo a scaricare
Le scene, per poterle poi montare
In breve tutto è già sopra lo palco
E inizia l’intricata operazione
Di preparar la rappresentazione
E via! A montare la scenografia
Le porte, le finestre e il canapè
Qualcuno già bestemmia, ma tant’è…
Il nostro Ale Vignale si lamenta
Io fui una volta in RAI, prima serata
Non sono qui per far ‘sta sfacchinata!
Ma noi non ci diam peso, già sappiamo
Che Vigna a lamentarsi è assai avvezzo
Ma se vuol recitar, questo è lo prezzo!
E in men che non si dica prendon forma
Le stanze dell’Hotel che di li a poco
Vedran Merelli diventare “loco”
La scena vien su bene, senza intoppi
Rispetto a lo teatro Monterosa
Ci pare assai piu comoda, piu ariosa!
E intanto la calura ci attanaglia
Il caldo già ci assale tutto intorno…
Piu che un teatro, pare un altoforno!
E con terror pensiamo alla serata
“se già senza le luci siam sudati,
stasera moriremo soffocati!”
ma niun ci ferma, impavidi giullari
e insieme ai nostri tecnici fidati
i fari un po’ alla volta son puntati
ognun dice la sua, a destra! A manca!
Il puf deve aver luce, e anche lo letto
Sposta un po’ piu a sinistra quel faretto!…
E il povero Danilo, senza posa
su quella scala a pioli va su e giu
che neanche li Pompieri di Viggiu…
l’impresa è complicata e macchinosa,
la scena è illuminata un poco a stento,
con quello che ci passa lo convento!
Ma infine, dopo mille cambiamenti,
la scena riesce ben illuminata,
e pronta ad affrontare la serata
intanto il prode Vito, su in regia,
smanetta sui cursori un po’ a casaccio
speriamo non combini un pasticciaccio…
dopo quattr’ore lunghe ed estenuanti
facciamo un po’ di pausa, uno spuntino
due passi fino al bar, che è li vicino
intanto sale, sale la tensione
s’apprestano le nove della sera
e intanto fuori infuria la bufera
all’otto o giu di li, rientriamo tutti
e un po’ alla volta entriam nei personaggi
rischiando di dar fuoco a dei tendaggi…
cos’è sta puzza? Va qualcosa a fuoco?
Occhio a quell’abat-jour, spostala tosto
Se no facciam la fine dell’arrosto!
E intanto il paparazzo Bellantonio
S’aggira nel backstage, fotografando
Gli attori che si vanno preparando
E chiede al Vigna;”ma il tuo personaggio
Balbetta perché è un poco esagitato,
o perché con il vino ha esagerato?”
“ma come”, dice il Vigna un po’ sdegnato,
“ti par che io possa far l’ubriacone
dopo esser stato già in televisione?”
Ed ecco, inizia a entrar la gente in sala
Pian piano si riempie già l’Araldo
E già qualcun lamenta “oddio, che caldo!”
Ormai siamo già quasi tutti pronti
Non resta ormai che urlare il nostro motto
“Merda! ” gridiamo, e adesso…tutti sotto!
Si apre lo sipario, inizia l’atto
Col pubblico che stenta a carburare
…Non saran mica qui per pisolare?
E passano le scene e le battute
E qui e là già s’ode una risata
Che subito riscalda la serata
Ci salta qualche pezzo, e il ritmo langue
Manca concentrazion, siamo un po’ “fuori…
Non ci starem sedendo sugli allori?
Eppur la gente ride, e si diverte
Ci fan persino applausi a scena aperta
Che ognuno sia gioioso, è cosa certa!
Il primo atto va come in un lampo
E nel secondo aumenta il buonumore
La gente ride, applaude…fa rumore!
Infine salutiamo la platea,
Ed anche ai tecnici facciam gli onori
Qualcun sale sul palco, altri stan fuori
E dopo la gran gioia dell’applausi
Ci tocca rismontar tutta la scena
E riportare tutto , ma che pena!
La fame,, il caldo, il sonno, la stanchezza
Ci tolgono le forze, ma noi niente!
Ricarichiamo tutto immantinente!
E sempre il nostro Vigna, e chi se no?
Commenta tra se e se , con voce brusca;
“che bello far teatro!” e intanto rusca!
Finite le incombenze di trasporto
Ci ritroviam al fine al ristorante,
esausti, ma con l’animo esultante
e ci diciam l’un l’altro “hai visto là?
C’è quell’attor famoso, Paolo Poli…
Eh, noi attor non siamo mai da soli!”
chi mangia il pesce fritto, chi la carne
chi invece i tagliolini col cinghiale:
alfin mangiam qualcosa, meno male!
Quando si fan le 2, siam stanchi morti
E ognuno pensa solo a riposare
Portaci il conto, che dobbiamo andare!
Ognuno paga il suo, e quindi usciamo
E ognun per la sua strada, mestamente
Va a casa a riposare corpo e mente
E pensa “che stanchezza, sono esausto!
È stata una giornata assai stancante
Però…che sensazione inebriante!
Sentir la gente che ci applaude e ride
Che trova tutt’a un tratto il buonumore
E passa in allegria quelle due ore
E resta, grande, la soddisfazione,
di aver fatto una cosa senza eguali;
qualcosa che ci rende un po’ speciali!
mercoledì 16 marzo 2011
giovedì 10 marzo 2011
Cercasi tenore... ci siamo...sabato 12 Marzo Teatro Araldo
Ciao a tutti, dopo qualche mese siamo tornati e siamo tornati per andare in scena... sabato 12 Marzo alle ore 20.45 siamo in scena al teatro Araldo.
Posso dire.. che bello... è sempre emozionante prepararsi per andare in scena... e ci risiamo..
Anche stavolta non deluderemo.. faremo ridere a crepapelle...
Allora mi raccomando partecipate tutti in massa vi aspettiamo sabato 12 marzo...
TITO
Posso dire.. che bello... è sempre emozionante prepararsi per andare in scena... e ci risiamo..
Anche stavolta non deluderemo.. faremo ridere a crepapelle...
Allora mi raccomando partecipate tutti in massa vi aspettiamo sabato 12 marzo...
TITO
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